Se il mattino ha l’oro in bocca, per molti è grazie a un buon caffè.
Chi di noi infatti si priverebbe di un buon espresso, magari anche italiano? A gioire però non sarà soltanto il vostro palato, bensì anche le casse del Finanzamt. Acquistando infatti un pacco di caffè da 500 gr. a 5,79 € pagherete 1,10 € di tassa sul caffè e 0,38 € d’iva! Facendo uno più uno il risultato non sarà due, bensì 25% di aliquota fiscale da pagare per un caffè! Incredibile vero?
Ma vediamo perché…
La doppia imposizione
Con la doppia imposizione infatti – Kaffeesteuer+Mehrwertsteuer – lo Stato tedesco, oltre alla tassa sul caffè guadagnerà anche l’Iva. Pochi nell’Unione europea sono gli Stati oltre la Germania che tassano il caffè. Tra questi: Belgio, Danimarca, Lettonia e Romania, ma fortunatamente con aliquote fiscali sensibilmente più basse.
Facciamo ora un salto nel passato e vediamo perché in Germania paghiamo la tassa sul caffè.
Sacra reliquia del 18° secolo
Scherzi del titolo a parte, Friedrich der Große nel 1781 istituì il monopolio statale sul caffè e prima della fondazione dell’Impero tedesco nel 1871, il caffè doganale fu una delle principali fonti di reddito dei singoli stati tedeschi. Nel corso del tempo però, l’imposta sul caffè venne trasformata da dazio all’importazione a tassa sui consumi. Pertanto l’importazione di chicchi di caffè è esentasse e senza nessun tipo d’imposta. Solo con la tostatura il caffè diventa merce imponibile. Non importa berlo tostato o solubile, entrambi sono ugualmente tassati come tutti i prodotti a base di caffè. L’imposta sul caffè porta al governo federale tedesco un miliardo di euro annui. Wahnsinnig!
Caffè in ufficio: come scaricarlo dalle tasse
Gradisce un caffè? Quante volte vi è stata posta questa domanda da fornitori, collaboratori, consulenti ecc… per ogni giorno di lavoro più volte al giorno? Tutti questi litri di caffè sono per le aziende e i liberi professionisti, costi detraibili. Come fare allora per inserire queste spese all’interno della dichiarazione dei redditi? Dobbiamo dimostrare al Finanzverwaltung la natura dell’evento. Se la natura di questa occasione è privata, allora non sarà una spesa scaricabile nella dichiarazione dei redditi: ad esempio se il CEO di una Startup festeggia il proprio compleanno con il suo team portando torta e caffè.
Un evento aziendale come una riunione interna con i propri dipendenti, dove il caffè viene servito al tavolo della conferenza, sarà invece una spesa scaricabile. Anche un appuntamento con un cliente per una riunione di affari, ci permetterà di recuperare questi costi di esercizio.
Aufmerksamkeit o Bewirtungskosten: 100% o soltanto 70%?
Secondo il Finanzamt le spese per il caffè possono essere detratte completamente al 100% oppure solo al 70%. Perché? Come già il titolo annuncia, non tutte le „tazzine“ sono uguali: se il caffè è servito al cliente come segno di „Aufmerksamkeit“, questa stessa azione sarà considerata come un segno di „accoglienza“ e quindi deducibile al 100% come spesa aziendale. Altri esempi di spese aziendali di accoglienza sono: bere caffè nel corso di una formazione interna oppure averlo a disposizione per i propri dipendenti all’interno di una cucina. O ancora il caffè servito durante una vendita o una fiera.
Al contrario una cena o un pranzo di lavoro, sarà deducibile solo al 70%. Questi costi però, devono essere ampiamente documentati. Lo scontrino o la ricevuta del Ristorante o Bar che sia, non basta. Chi ha pagato una cena di lavoro, ha bisogno di una fattura ed inoltre dovrà compilare un’attestazione(Bewirtungsbeleg) specificando il nome dell’ospite ed il motivo dell’occasione e poi firmando il tutto. La fattura e l’attestazione verranno poi allegati insieme.
Perché il Finanzamt è così attento a questi costi? Le spese di rappresentanza devono essere di un numero ragionevole. Chi offre un pranzo o una cena di lavoro non può divergere da quelle che sono le sue spese abituali per dimensione aziendale e settore. Solo se i costi sono proporzionati, le spese di rappresentanza saranno dedotte dalle tasse per il 70%.